Carla Fracci – Storia della danza
Una delle danzatrici più amate in Italia e nel mondo , Carla Fracci, prima ballerina in numerose compagnie, ha riscosso talmente un grande successo nell’interpretazione del repertorio romantico, da essere paragonata alla Taglioni.
Carla Fracci
- Nata a Milano il 20 agosto del 1936
- Studia presso la scuola di balletto della Scala dove si diploma nel 1954 subito dopo entra nella compagnia del Balletto della Scala diventandone prima ballerina e solista
- Prima ballerina dell’Amer Ballet Theatre e di numerose altre compagnie
- Sposata con il regista Beppe Menegatti che ha allestito per lei numerosi balletti in collaborazione con Loris Gai tra i quali: Il Gabbiano (1968), Machbeth (1969), Il fiore di pietra (1973),
- Nel 1969 ha interpretato il ruolo di Giselle nella versione cinematografica con l’Amer Ballet Theatre e nel 1992 quello della regina Isabella in Cristoforo Colombo, con la coreografia di A. Mendez
- 1989 Direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli
- Il film Serata con Carla Fracci ha vinto la Rosa d’oro a Montreaux nel 1973
- Premio Positano
- Partecipa a varie trasmissioni televisive e alcuni film, in particolare la si ricorda creatrice del personaggio di Giuseppina Strepponi
- Tamara Karsavina nel film Nijinsky di Herbert Ross
- Tra gli ultimi spettacoli con la regia di Menegatti : Nijinsky, Memoria di giovinezza, 1989, Napoli Teatro San Carlo, Cocteau- Opium, 1989, Napoli Teatro Mercadante; Eleonora Duse, Isadora Duncan, adieu et au revoir, 1990
- In tutto il mondo Carla Fracci ha interpretato innumerevoli volte il suo alato cavallo di battaglia, la prediletta Giselle e persino il celebre Bolero di Béjart (1977) accanto a partner favolosi come Bruhn, New York 1968; Vassilev, Opera di Roma 1972; Nureyev, Scala 1973; Bortoluzzi, Arena di Verona 1974; Baryshnikov, Teatro Comunale di Firenze 1975 e tanti altri
- Attiva in tutto il mondo, a Cuba (1974), invitata da Alicia Alonso al Bolscioi di Mosca (1986), ripetutamente in Giappone, a New York, a Londra e a Parigi per Roland Petit che l’amava molto
- Interpreta classici e nuove creazioni citiamo Medea di Barber-Butler 1975, La figlia di loiro di Hazon Gai 1976; Mirandolina di Galuppi Rodrigues 1981; Il Vespro siciliano di Verdi 1990
- La Fracci non ha trascurato di affrontare ruoli delle eroine del passato trasferiti in una dimensione moderna
- Tra le ultime interpretazioni, Tatiana in Onegin di Tchaikovsky – Cranko (1993), l’ebrea Etty Hillesum, deportata in un campo di concentramento di Das Marienleben (la vita di Maria , musiche di Hindemith, coreografie di G. Paoluzi, Teatro della Pegola, Firenze; Hagar in Pillar of fire di Schoenberg Tudor, Scala 1994.
Bibliografia