Educazione psicomotoria per bambini – Tecnica della danza
La psicomotricità è una disciplina usata in diversi contesti dedicati ai bambini. L’Educazione psicomotoria è concentrata sull’unità del corpo-mente con l’utilizzo del gioco e della consapevolezza corporea per l’armonia della crescita psicofisica del bambino. Nello studio della danza è importante che l’insegnante ne conosca le basi per un programma educativo armonico.
Psicomotricità
La psicomotricità è fondamentale nell’educazione in generale; si basa sulla psicologia del bambino, nella sua unità e usa il movimento come mezzo per sviluppare le qualità fisiche e psichiche. La psicomotricità parte dall’osservazione delle caratteristiche individuali e del livello di maturazione raggiunto. Quando si parla di movimento è necessario sapere che non si tratta solo di abilità motoria, ma anche di attività quali il gioco e l’espressività corporea. L’azione fisica non è solo un atto motorio meccanico, ma unisce anche aspetti psicologici, emotivi, cognitivi e di relazione.
Psicomotricità nella danza
Nello studio della danza, si approcciano i bambini nel periodo in cui la crescita corporea costituisce un elemento fondamentale nel processo di sviluppo e la motricità, è la modalità con la quale i bambini si esprimono e si mettono in relazione con gli altri. Dunque, un approccio di educazione psicomotoria di base può essere di grande aiuto nell’insegnamento della danza.
Bambini dai 5 ai 7 anni
Quando un insegnante ha di fronte a sé bambini dai 5 ai 7 anni è necessario che sappia che questi sono il risultato di educazioni ed esperienze diverse. Per impostare un’azione educativa efficace, deve conoscerli nel loro personale modo di essere e nel loro grado di sviluppo e maturazione.
- Il bambino presenta ancora una notevole dipendenza dall’adulto e un certo egocentrismo naturale, per cui, in questa fase è importante favorire una graduale socializzazione tramite giochi collettivi
- L’allievo comprende più facilmente quando ha vissuto col corpo, quindi, sono utili esercizi imitativi
- Morfologicamente è in fase di allungamento corporeo (proceritas) e non è ancora completato il processo di ossificazione, dunque, meno propenso a fratture, ma il peso corporeo incide sulla statica posizione eretta, quindi, predisposto a possibili paramorfismi (Leggi: Paramorfismi del ginocchio- Tecnica della danza) per questo è preferibile far lavorare i bambini in posizione di scarico: in decubito, in ginocchio, in seduta
- I bambini amano il movimento e si esprimono con esuberanza di gesti per sperimentare nuove esperienze motorie. Sono dotati di sufficiente coordinazione, ma presentano ancora difficoltà nell’esecuzione di movimenti in fase di volo e di controllo dei segmenti distali del corpo: piedi, gambe e mani
- L’attitudine ritmica è scarsa con incapacità di valutare le durate. Si riscontra anche la tendenza ad esagerare nelle manifestazioni emotive e motorie.
L’età d’oro della motricità 8-11 anni
Dagli 8 agli 11 anni è un periodo molto favorevole per lo sviluppo della motricità. Il bambino rallenta la sua crescita e raggiunge una fase di relativa stabilità (turgor 2°) che gli permette di completare l’elaborazione dello schema corporeo.
- Il bambino in questa fase prende coscienza delle diverse parti del corpo e delle loro funzioni, controlla i vari movimenti ed è in grado di finalizzare le proprie attività con interesse e attenzione
- Si sviluppano le capacità di rilassamento globale e segmentario, in vista di una migliore funzionalità corporea
- Si realizza l’indipendenza funzionale delle varie parti del corpo, la destra e la sinistra, le braccia e le gambe rispetto al tronco
- Migliora la socialità e il rapporto con l’adulto con il quale stabilisce un rapporto di collaborazione e partecipazione responsabile.
Programma educativo psicomotorio
Un buon programma educativo psicomotorio deve tener conto delle caratteristiche e delle difficoltà che comportano le diverse tappe evolutive. La strutturazione avviene spontaneamente con la crescita, ma può essere stimolata con un programma psicomotorio inteso allo sviluppo dei requisiti indispensabili per lo svolgimento dell’attività.
Si cercherà di realizzare:
- La coscienza e la padronanza del proprio corpo
- Il controllo dell’equilibrio statico e dinamico
- L’affinamento della coordinazione globale e segmentaria
- Il controllo della respirazione
- Una buona strutturazione spazio-temporale
- L’affermazione e lo sviluppo della lateralità
- Un adattamento al mondo esterno, sereno e costruttivo.
Per approfondire:
Bibliografia