I Ching Il Libro dei Cambiamenti

I Ching, il Libro dei Cambiamenti o dei Mutamenti,  è  la più antica tradizione divinatoria, si dice abbia origine dal carapace di una tartaruga. Ma perché per noi occidentali è diventato di grande uso? E come è possibile attingere a questa preziosa ed antica fonte di sapere ancestrale?

Cos’è l’IChing

Un grande libro rosso con strani segni dorati, suggestivo ed imponente, il Libro dei Cambiamenti, si esprime attraverso sentenze ed immagini a volte illuminanti, altre, con significati incomprensibili. Questo è l’I Ching più conosciuto, quello della traduzione più diffusa di Richard Wilhelm, corredata dall’introduzione di Carl Jung. Più che un libro, può essere considerato una conoscenza ancestrale; non si conosce la sua esatta origine, chi sia il sul suo autore e la cronologia dell’opera. Un fatto però è chiaro: l’I Ching è il libro più antico dell’umanità e due secoli prima di Cristo, fu dichiarato la più importante delle Cinque Opere Canoniche.

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Origini dell’I Ching

L’origine dell’I Ching, il Libro dei Cambiamenti, come accennato prima, è avvolta nel mistero. Si dice che risalirebbe a 3500/4000 anni fa, per opera di Fu Xi che inventò i simboli degli otto trigrammi, dopo uno studio profondo del Cielo, della Terra e degli animali. Altre fonti parlano di una tartaruga, immagine simbolo del rapporto tra terra (la parte bassa), l’uomo (il corpo) e il cielo (il dorso della tartaruga).  Leggendaria è anche l’ideazione dei 64 esagrammi da parte di Shen Nong, capo tribù della Cina preistorica. Un ‘altra ipotesi afferma che il testo degli esagrammi fu eseguito da due persone realmente esistite: il re Zhou Wenwang, nel XI secolo a. C. e il duca Zhou Gong. La tesi più accreditata resta comunque che l’I Ching sia la somma delle esperienze di diverse generazioni di “indovini”, che per millenni, tramandarono oralmente i risultati delle proprie divinazioni. La prima stesura dell’I Ching risale alla fine dell’epoca Shang (XVI- XI sec. a. C.), con la comparsa del testo definitivo alla corte di re Zhou Wenwang.  In Cina l’I Ching è sempre stato considerato un testo fondamentale, paragonabile alla Bibbia. lo stesso Confucio pare che lo consultasse spesso.

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I Ching in Occidente

In Occidente, il Libro dei Cambiamenti è passato attraverso diverse versioni, la prima delle quali in latino, si pensa ad opera del gesuita francese Nicolas Trigault. Per la traduzione più attendibile e di agevole lettura, si arriva al 1924 con Richard Wilhelm. Il successo dell’I Ching è collegato all’apertura del mondo occidentale al pensiero orientale, che vede l’uomo nell’ Universo, in un inscindibile rapporto di interconnessione, pensiero di cui l’I Ching è una voce autorevole.

Come consultare l’I Ching

Quando si effettua un consulto, fondamentale è l’approccio con cui ci si rapporta all’I Ching : Non si chiede cosa succederà, perché quello che abbiamo di fronte non è un libro di oracoli ma di strategie. Secondo la filosofia taoista, ogni situazione può essere trasformata in qualcosa di diverso, ma per farlo occorre un quadro dettagliato del momento, più elementi si hanno a disposizione, più facile sarà individuare la terapia da applicare. L ‘I Ching presuppone un’azione di chi chiede.  Quindi, non chiedere: “ Un giorno incontrerò la mia anima gemella”? Ma,“ E’ questo il momento giusto per incontrare la mia anima gemella”? Oppure: “Cosa devo fare per incontrare la mia anima gemella”? In questo modo sei il soggetto dell’azione. Le risposte poi, non vanno interpretate come oggetti ma come funzioni degli oggetti, per esempio l’acqua, non sarà solo acqua ma ciò che corrisponde alla sua funzione, per esempio che prende la forma di ogni recipiente, che fluisce…

 Perché un occidentale dovrebbe credere alle risposte dell’I Ching?

In questo testo confluiscono archetipi che hanno una valenza transculturale e atemporale, non è un caso che l’I Ching sia arrivato fino ad oggi in tutto il mondo. Quando fai una domanda al Libro dei Mutamenti sei coinvolto con la tua parte razionale, ma la risposta viene dall’inconscio, se si vuol chiamare così, dal Superconscio, dall’Universo o dal vero Sè, come in qualsiasi arte divinatoria, ecco perché spesso, non riusciamo a capire nell’immediato il significato della risposta, perché va oltre la mente razionale. Come quando abbiamo un’intuizione o facciamo un sogno.

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