Isadora Duncan – Storia della danza
Ballerina e insegnante, il suo metodo non aveva delle vere basi e il movimento era generato solo dal bisogno di esprimere dei sentimenti; da lei considerato un ritorno all’antica Grecia. Abbandona la calzamaglia come indumento di danza e adotta una semplice tunica, proprio come facevano gli antichi greci. Dopo alcune lezioni di danza che considerava un’intollerabile costrizione, ha cominciato a elaborare una propria filosofia e un proprio metodo espressivo del tutto estranei alla danza classica.
Duncan Isadora
- Isadora Duncan (San Francisco il 26 maggio 1877 – Nizza 4 settembre 1927)
- Nel 1896 ha debuttato come attrice in ruoli minori con la compagnia di Augustin Daly a New York
- Si esibisce in seguito in vari teatri e gallerie d’arte come artista da recital sia a Londra (1897) che a Parigi (1900)
- Successivamente ha intrapreso una tournée in Germania con alcune danze di Loie Fuller, riuscendo infine a sfondare come professionista a Budapest (1902)
- Il vero e proprio debutto teatrale parigino è avvenuto al teatro St. Bernhardt (1903)
- Più tardi si è trasferita in Grecia insieme all’intera famiglia per vivere in una casa da loro edificata sull’Imetto (1903) e l’anno successivo si è recata per la prima volta in tournée in Russia, dove è probabile che abbia influenzato lo stesso Fokine nel suo tentativo di riformare il balletto
- In seguito ha fondato, insieme alla sorella Elizabeth, una scuola a Parigi (1905), città dove poi ha deciso di stabilirsi definitivamente (1908) e da dove ha intrapreso lunghe tournées in tutta Europa, conquistando un grande numero di ammiratori e seguaci
- I trionfi non si sono invece ripetuti negli Stati Uniti dove è stata accolta freddamente pur avendovi fatto più volte ritorno (1909, 19011, 1917), né a Mosca, dove aveva anche aperto una scuola (1921-1922), chiusa in breve tempo per motivi di carattere morale e politico dovuti alla grande pubblicità suscitata dalle sue infatuazioni per il riformatore teatrale E. G. Craig, il milionario Paris Singer, industriale di macchine da cucire, il poeta russo S. Esenin, oltre che per le sue franche dichiarazioni di simpatia verso il giovane stato sovietico
- Nonostante la sua preferenza a esibirsi sulla musica classica più nota e le sue coreografie corali realizzate per i suoi allievi, la sua importanza sembra dovuta non tanto alla sua attività coreografica, quanto alla sua figura di rappresentante e portavoce di una nuova libertà di movimento in perfetto accordo con l’istinto umano
- Personaggio dominante e influente del suo tempo la cui immagine, il cui lavoro e gli effetti suscitati sono testimoniati da un gran numero di scritti e dipinti
- Ha perso la vita in perfetta sintonia “ruggenti anni Venti”: durante una corsa in macchina scoperta, lungo la Costa Azzurra, la sua lunga sciarpa si è impigliata ai raggi di una delle ruote strangolandola
- La sua autobiografia sino al 1921 è presente nel libro My Life (1928), pesantemente manomessa dall’editore, mentre non si è mai concretizzato il progetto di pubblicarne il seguito con il titolo My Two Years in Bolshevik Russia
- Oltre a un documentario televisivo realizzato da Ken Russel, è uscito un film molto discusso, intitolato Isadora, con la regia di Karel Reisz, interprete: Vanessa Redgrave (1969)
- Ashton ha creato per L. Seymour, il balletto Five Brahms Waltzes in the Manner of Isadora Duncan (prima rappresentazione con solo due valzer, Amburgo, 1974); versione completa: Londra, B. Rambert, 1976
- Béjart ha coreografato per la Plisetskaya, l’assolo Isadora (Bruxelles 1976) e MacMillan, ha creato un balletto di due atti intitolato Isadora con musiche di R.R. Bennet, Londra 1981.
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Bibliografia