La nascita della danza moderna e la riscoperta del corpo – Storia della danza

In viaggio nella storia della danza, come espressione dell’essere umano di trascendere sé stesso siamo arrivati tra il XIX e il XX secolo. Sul finire del secolo, gli esperimenti portavano ad importanti innovazioni come la lampadina elettrica, il fascino dell’Oriente, dell’Africa e di isole lontane arricchiva l’immaginario collettivo, si scopriva che esistevano altri modi di essere. La sfiducia crescente nei modelli artistici tradizionali portò alla consapevolezza che l’artista doveva aprirsi a nuove idee, cercando la propria identità, da qui si vede la nascita  della danza moderna.

La danza d’arte alla fine del XIX secolo

La fine del XIX secolo e l’inizio del XX fu un periodo di tendenze confuse, era una società colma di idee nuove e bombardata da una molteplicità di tentativi per cercare nuove formulazioni. La rivoluzione industriale provocò delle battaglie e creò delle fazioni tra il popolo, ma nessuno ammetteva di essere spaventato e si cercava rifugio nel divertimento e nel lusso. Nella danza d’arte, in questi anni, la storia del balletto si faceva in Russia, sotto il segno di Petipa con la collaborazione di Peter Caikovskij (1840-1893) e Lev Ivanov. Anche l’Operà di Parigi aveva la sua importanza nel mondo del balletto, ma i riflettori si spostarono sui teatri di varietà, le Follies Bergére e il Moulin Rouge. Le sale da ballo e la vita notturna divennero il centro degli avvenimenti della classe borghese.  In questo periodo c’è una grande riscoperta del corpo, e della sua espressione come moto dell’anima. La ritualità, il misticismo, la Grecia, l’Oriente, sono i temi che entreranno a far parte integrante della nuova cultura della danza e del teatro, indirizzati al recupero della totalità corpo-spirito e al superamento del dualismo così sentito nella cultura occidentale.

La danza si avvicina all’Oriente

La danza cercava qualcosa di nuovo e questo fu trovato nella cultura orientale. Gli elementi della cultura che si sviluppano nella seconda metà dell’Ottocento oltreoceano, come motivi spiritualistici e neoplatonici suggestionati dalla mistica orientale e dell’occultismo, confluirono nella ricerca delle pioniere della danza moderna. L’estasi come capacità di valicare i confini del proprio corpo, di passare oltre la materialità, attraverso la danza, diviene uno dei punti centrali nella nascente danza moderna.

Le prime danzatrici della danza moderna

Le precorritrici di questa ricerca furono: Loie Fuller (1862- 1928),  Isadora Duncan (1878- 1927) e Ruth St. Denis (1878-1942); lottarono contro il balletto che aveva relegato la danza d’arte ad una tecnica misurata e artificiosa, per il ritorno alla purezza, alla libertà del movimento, all’estasi.

Loie Fuller

Loie Fuller era totalmente ignorante di ogni forma di danza, si muoveva spontaneamente, credeva che “ la coscienza è meglio espressa quando ci si è liberati dalla conoscenza tecnica” . Da Storia della danza

Fece esperimenti con la luce e il corpo nei quali lei era solo uno strumento, che spariva nella magia degli effetti di luce , come nella famosa Danse Serpetine che ebbe un forte impatto sul pubblico. In questa danza Loie Fuller, quasi in transe, danzava su una musica particolare eseguendo dei movimenti a spirale; del tutto scomparsa la sua figura, si sviluppava sul palcoscenico, l’immagine di un vortice, formato dai lembi sollevati di un’ampia gonna multicolore illuminata da una luce intensa.

danza moderna

Isadora Duncan

Dopo Loie Fuller è ancora un’americana, Isadora Duncan che, in una maniera completamente diversa dalla sua contemporanea, riporta sui palcoscenici di tutto il mondo, la danza estatica, suggestionata dallo studio sugli antichi greci. La Duncan, in tutta la sua vita, cercò di dare ai suoi allievi la coscienza del potere della propria interiorità e della relazione del proprio ritmo con il ritmo universale, “per evocare dall’estasi, la bellezza della realizzazione” Da Isadora Duncan dispense D.A.M.S Bologna a.a.1996/97. La Duncan trasmise la sua esperienza fondando scuole in Germania, Francia, Russia, comunicando la sua idea di spontaneità nella danza. 

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Ruth St. Denis

Un’altra danzatrice del periodo, le cui danze furono caratterizzate da una forte tendenza alla spiritualità e all’estasi, fu Ruth St. Denis. Lei non prenderà, come la Duncan, l’antica Grecia pagana come modello, ma il rituale, mistico Oriente. La sua danza è semplice e raffinata posta all’interno di una struttura “drammaturgica” che si ripete costantemente: “una dea scende dall’alto del suo trono e si abbandona a sensazioni e passioni umane, per poi risalire nella sua divinità irraggiungibile. Questa struttura rispecchia il conflitto tra la forza dello spirito e il potere dei sensi”. Da Alle origini della danza moderna

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La danza sociale alla fine del XIX secolo

Nella danza sociale, come in quella d’arte, la tendenza generale fu quella di riscoprire il suo stato originario, in cui il movimento nasce da un bisogno psico-fisico. Si assimilano le danze dall’America, dall’Africa e dai Caraibi, cercando in esse ciò che era stato perduto nelle danze europee, come l’espressività, la forza e la vitalità del movimento, fino alla grottesca deformazione di tutto il corpo.

Leggi gli altri articoli della Sezione – Storia della Danza: La danza per l’uomo primitivo – La danza nell’antica Grecia –  La danza nell’antico cristianesimo – La danza nel Medioevo – La danza nel Rinascimento – La danza nella società borghese il Valzer – La danza nel romanticismo

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