La Rabbia emozione di fuoco Esercizi di yoga e altri consigli
La rabbia è l‘emozione riconducibile all’elemento fuoco, brucia qualsiasi cosa si trovi davanti e lascia solo polvere e macerie. Queste però, poi dovranno essere pulite per mantenere il luogo interiore aperto a nuove esperienze, mentre, spesso, le stesse macerie riproducono il fuoco. In questo articolo andiamo a conoscere meglio questa emozione, gli esercizi di yoga: Pranayama (Respirazione) e Asana (Posizioni) per la rabbia, per gestire questo fuoco e usare la sua grande energia per il tuo benessere.
L’Emozione della rabbia
La rabbia è un’emozione basilare dell’essere umano e non solo, è l’energia che viene attivata per la difesa e per arrivare ad un obiettivo. In psicologia si dice che la rabbia sia un’emozione adattiva, cioè che aiuta ad adattarsi all’ambiente ma che, in situazioni di ostilità o di negazione dei bisogni, possa diventare non adattiva, cioè creare disturbi, malesseri per sé stessi e per gli altri.
Per saperne di più sull’argomento trattato dalla psicologia alcuni testi: Attaccamento e rabbia. Un’analisi della letteratura psicologica – Terapia ricostruttiva interpersonale per la rabbia, l’ansia e la depressione – Rabbia: Dalla difesa all’ostilità.
Rabbia emozione di fuoco
Qui ci interessa mettere in risalto l’elemento fuoco che è riconducibile a ciò che chiamiamo rabbia. Perché il fuoco? Perché è ciò che percepiamo generalmente quando ci arrabbiamo, sembra accaldarsi, buttiamo fuori parole infuocate, spesso diciamo “ho perso la testa”, “mi bruciano le mani”, come la sensazione di “scoppiare” e come se volessimo picchiare qualcuno. Il fuoco, come sappiamo, può bruciare o riscaldare dunque, sta a noi osservare questo fuoco e gestirlo per il nostro benessere interiore ed esteriore. Senza la rabbia, un leone non potrebbe uccidere e poi mangiare una gazzella, è naturale, è una spinta alla vita. Quand’è che però diventa un problema? Sarebbe un problema se il leone, preso dalla sua rabbia, andasse in giro ad uccidere tutti gli animali che incontra e qui, che la rabbia non sarebbe più naturale! In questo caso, parleremmo di violenza. Ritornando quindi al nostro fuoco – rabbia, quando diventa un incendio che brucia tutto ciò che trova davanti è il momento di soffermarsi e gestire questa grande energia. Ma come fare?
Certo non reprimendola! Qualsiasi cosa reprimi prima o poi scoppia e crea più danni di prima. Allora, ritornando all’associazione rabbia- fuoco. Cos’è che alimenta il fuoco e lo dirige? L’aria. Cos’è l’aria archetipicamente? L’anima, cioè la nostra parte femminile, mentre il fuoco la nostra parte maschile. Come sempre, ciò che guarisce è l’unione di maschile e femminile. Jung direbbe unione di animus e anima.
Gestire la rabbia
Allora, se vuoi gestire la tua rabbia, che non vuol dire educarla o reprimerla ma, dal punto di vista yogico, “respirarla”, accoglierla. La tua parte femminile è ciò che accoglie. Nel caso in cui la rabbia è molto presente, vuol dire che la parte maschile è predominante, il fuoco. Quindi dobbiamo usare l’aria, la parte femminile, per equilibrare le energie e dirigerle. Quando ti senti arrabbiato/a intanto accogli questa energia, senza giudicarla, poi cambia la respirazione, usa l’aria per dirigere il fuoco, in questo modo, invece di bruciare tutto ciò che incontri, diventa calore, energia creativa ed accogliente per te stesso/a e per gli altri. Per fare questo, può venirti in aiuto il Pranayama (esercizi di respirazione) dallo yoga. Di seguito ti propongo dei facili esercizi di respirazione che puoi eseguire regolarmente o quando senti salire la rabbia, questo fuoco distruttivo che, se trasmutato, diventa un’energia potente che ti porta verso il giusto cammino per te.
Pranayama (Esercizi di respirazione) per la Rabbia
Bhramari Pranayama (Respiro del ronzio dell’ape)
- Siedi in posizione comoda o meditativa
- Tieni la colonna vertebrale eretta, la testa dritta e le mani sulle ginocchia in chin o gyana mudra
- La postura ideale per questa pratica è padmasana o siddha- siddha yoni asana
- Chiudi gli occhi e rilassa tutto il corpo
- Durante la pratica le labbra devono rimanere sempre chiuse gentilmente e i denti leggermente separati per percepire la vibrazione sonora
- Tieni le mascelle rilassate
- Solleva le braccia lateralmente e piega i gomiti portando le mani alle orecchie
- Usa l’indice e il medio per chiuderle
- Puoi chiudere le orecchie senza infilarci le dita
- Porta la consapevolezza al centro della testa, dove è situato agya chakra e mantieni il corpo immobile
- Inspira dal naso ed espira lentamente e in modo controllato emettendo un ronzio profondo e uniforme come quello dell’ape
- Il suono dovrebbe essere tenue e caldo e riecheggiare nella parte anteriore del cranio
- Questo è un ciclo, pratica 5 cicli
- All’inizio esegui 5/ 10 cicli poi, lentamente puoi aumentare sino a 10/15 minuti. In caso di estrema tensione mentale o ansia, pratica fino a 30 minuti
- Benefici della pratica: l’esercizio di respirazione yogica per la rabbia, oltre ad alleviare questa, è utile per lo stress, l’ansia, l’insonnia, riduce la pressione sanguigna, accelera la guarigione dei tessuti del corpo e può essere praticata dopo le operazioni. Rinforza e migliora la voce ed elimina le malattie lievi della gola.
- Controindicazioni: non praticare Bhramani pranayama da sdraiato/a e se soffri di gravi infezioni alle orecchie fino a quando l’infezione non sia stata curata.
Nadi Shodana Pranayama (Purificazione dei canali psichici)
Puoi trovare la spiegazione di questo esercizio di respirazione sul video : Respirazione a Narici alternate Nadi Shodhana Pranayama
Asana Yoga per la Rabbia
Oltre agli esercizi di respirazione , qui di seguito tre Asana (Posizioni) dall’Hatayoga per la rabbia:
Shashankasana (Posizione della luna o della lepre)
- Siedi in Vajrasana (leggi l’articolo: Come fare Vajrasana), in ginocchio
- Tieni i palmi delle mani sulle cosce
- Chiudi gli occhi e rilassati tenendo eretta la colonna vertebrale
- Inspira mentre sollevi le braccia dritte in alto, distanti alla stessa larghezza delle spalle
- Espira mentre abbassi il busto in avanti verso terra
- Mani e fronte devono toccare il pavimento nello stesso momento
- Trattieni per qualche secondo il respiro
- Inspira mentre sollevi il busto
- Espira portando le braccia sulle ginocchia
- Ripeti la sequenza e poi rimani con le braccia e la testa a terra per 3 minuti inizialmente, col tempo aumenta fino ad arrivare a 10 minuti.
Pashimottanasana (Posizione della pinza)
- Siedi sul tappetino con le gambe distese in avanti, tieni i piedi uniti, le mani sulle ginocchia e inspira
- Rilassa tutto il corpo e lentamente flettiti in avanti iniziando dalle anche, fai scivolare le mani sulle gambe ed espira
- Cerca di arrivare ad afferrare gli alluci con le dita e i pollici, se non ce la fai, afferra le caviglie, i talloni o qualsiasi zona delle gambe che riesci a raggiungere (non forzare)
- Rilassa la schiena e i muscoli delle gambe
- Tieni le gambe tese e usa i muscoli delle braccia per portare il tronco verso le gambe, non quelli della schiena
- Cerca di toccare le ginocchia con la fronte ma senza forzare
- Mantieni la posizione fino a quando ti è comoda, rilassati
- Per chi è principiante tenere la posizione qualche secondo, per chi è più esperto fino a 5 minuti
- Respira profondamente e lentamente
- Lentamente ritorna nella posizione di partenza mentre inspiri.
Leggi anche: Rabbia-come-gestirla-Osho – Benessere emotivo riappropriarsi dell’armonia interiore – Come eliminare pensieri e emozioni negative tecnica Magrin – Emozioni innate o costruite? Nuova teoria della dott.ssa Lisa Feldman Barrett.
Bibliografia