L’En dehors Extrarotazione dell’anca – Tecnica della danza
Nella danza, i movimenti circolari del corpo sono definiti attraverso i principi base di En dehors e En dedans, che delineano la direzione rispettivamente esterna ed interna del movimento. In questo articolo andiamo a conoscere dall’analisi strutturale – anatomica l’En dehors dell’articolazione dell’anca.
En Dehors dell’anca
L’Extrarotazione dell’articolazione dell’anca che nella terminologia francese viene chiamata En dehors, è una rotazione della testa del femore nella cavità dell’acetabolo, che provoca un cambio di orientamento di tutto l’arto per cui, i piedi si dispongono su una linea retta alla distanza di 180°.
- Per la deviazione dell’articolazione della caviglia di 30° rispetto all’articolazione dell’anca, la divaricazione delle punte fino alla posizione a 180°, non è prodotta da una rotazione dell’anca di 90° ma di 60°
- L’En dehors costituisce uno dei primi momenti dell’impostazione e uno degli elementi fondamentali della tecnica, per questo richiede una precisa conoscenza dei suoi meccanismi e delle sue regole.
Meccanismi e regole En Dehors dell’anca
L’En dehors dell’articolazione dell’anca impone una programmazione delle diverse fasi di impostazione, esige delle azioni preventive per “isolare” il movimento a livello dell’articolazione dell’anca e ridurre, quanto più possibile, le reazioni a catena che essa, come gli altri movimenti dell’articolazione coxofemorali, tende a provocare, a partire dalle aree adiacenti. Inoltre, richiede uno studio mirato degli interventi correttivi.
A parte alcune differenze di sensazione e di lavoro muscolare che dipendono dall’essere l’arto portante o libero, si possono stabilire delle regole comuni, fondamentali, di esecuzione:
- L’arto va ruotato con una sensazione di rovesciamento e avvitamento, pensando di cambiare orientamento ai suoi punti di riferimento:
- L’interno della coscia, appena sotto l’inguine che coincide con l’inizio dell’arto
- La rotula che è il punto terminale della coscia
- Il malleolo interno che, come “segnale” dell’articolazione della caviglia, rappresenta il punto terminale della gamba e quindi di tutto l’arto inferiore
- Più precisamente, tutta la parte interna della coscia che normalmente guarda all’interno, deve affiorare in avanti
- La rotula che nella posizione naturale è rivolta in avanti, deve essere diretta di lato
- Il malleolo interno che è normalmente posto all’interno, va orientato in avanti
- Contemporaneamente, bisogna pensare di “nascondere” posteriormente e verso l’interno, il malleolo esterno e dirigere l’attaccatura posteriore della coscia sotto le natiche.
Il malleolo come punto terminale dell’arto
Si è posto l’accento sul malleolo interno come parte terminale dell’arto e come punto fondamentale di “manovra” della rotazione, mentre non si è fatta alcuna menzione dei piedi. Questo perché, è molto importante che i piedi siano esclusi dal lavoro, per evitare che si storcano nel tentativo di indirizzare autonomamente le punte di fuori, utilizzando la leggera mobilità di cui sono dotati rispetto alla gamba. Come norma di carattere generale, il lavoro va svolto concentrandosi prevalentemente sullo “scheletro”, evitando comandi sulla muscolatura, per non irrigidire il movimento e limitarne l’escursione.
- La sensazione che più favorisce libertà e ampiezza di movimento è pensare di “girare” in fuori la testa del femore nell’articolazione e orientare in avanti il malleolo interno come se fossero immersi in un liquido molto fluido.
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Bibliografia