Teatrodanza potrebbe sembrare, ai meno esperti, un errore di battitura quando in realtà rappresenta una parte interessantissima dell’arte.
Un argomento studiato all’interno di scuole internazionali, con delle riflessioni che sono davvero importanti sotto ogni punto di vista.

Il teatrodanza non è un genere di balletto, non si può nemmeno ascrivere all’interno di quella che è considerata una vera e propria corrente. Si è contraddistinto nel Novecento come un fenomeno decisamente complesso della coreografia, in grado di smuovere tantissime persone e di portare a delle teorie poi da applicare direttamente sul palcoscenico.
Si afferma nella Germania occidentale tra la fine degli anni sessanta e i primi settanta grazie all’opera dei cinque antesignani del Tanztheater. Stiamo parlando di Pina Bausch, Reinhild Hoffmann, Hans Kresnik, Gerhard Bohner e Susanne Linke. Nomi che non saranno sconosciuti a chi conosce più da vicino questo argomento e ha già approfondito un circuito troppo spesso dimenticato.
Ora però andiamo a vedere più da vicino come approfondire un argomento che dove riscoprire e dovete cercare di fare vostro se amate questo tipo di riflessione.
Teatrodanza, tutto quello che c’è da sapere
Ma cos’è nel dettaglio il teatrodanza? Per capirlo bisogna fare un piccolo passo indietro, cercando di riflettere su diversi aspetti di centrale importanza.

Partiamo dal termine Tanz Theater che riguarda una diramazione all’interno della danza moderna dell’espressionismo tedesco degli anni trenta. La poetica ci porta indietro nel tempo a quelle che sono le teorie di Rudolf Laban e alla danza di Mary Wigman che era sua allieva.
All’interno di quello che è un modo di fare danza accademico vengono inseriti altri aspetti come la moderna, la libera, il mimo e il cabaret. Il termine teatro invece è legato propriamente alla “dimensione teatrale” e non a un’interpretazione fatta sul palcoscenico. Il balletto così diventa qualcosa di differente, più profondo e riflessivo.
Anche in Italia si è ragionato molto sul teatrodanza con il primo esempio ufficiale però che è piuttosto recente rispetto agli altri paesi. Parliamo infatti del 1986 quando con Il cortile della compagnia Sosta Palmizi si arriva a una risposta nostrana di questo movimento.
Una cosa che poi è andata avanti divenendo una vera e propria realtà nel nostro paese riuscendo a costituirne parte integrante e a dare un cambio di passo che in molti da tempo si aspettavano. Un modo di fare danza differente dal solito e che merita un approccio dedicato e molto attento da chi la pratica.